August Abegg, imprenditore tessile di origine zurighese, a partire dal 1880 è uno dei protagonisti della grande espansione del cotonificio piemontese con una serie di iniziative e società, che consolida e sviluppa nei decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento; ben inserito nella comunità degli affari torinese, indirizza in seguito i suoi investimenti anche all'industria elettrica.

Giovanni Agnelli è il capostipite della più famosa azienda automobilistica italiana. A 33 anni, nel 1899, è tra i fondatori della Fiat. Sotto il Fascismo, con cui ha un rapporto complesso, getta le basi della produzione di massa che caratterizzerà lo sviluppo aziendale del Secondo dopoguerra.

Giovanni (Gianni) Agnelli matura la sua esperienza mentre ai vertici della Fiat c'è Vittorio Valletta (1946-1966). L'Avvocato governa un processo di riforma e modernizzazione dell'impresa nella difficile congiuntura degli anni Settanta. Sul finire del millennio viene investito dalle vicissitudini economiche e giudiziarie dell'azienda.

I fratelli Alinari fondano nel 1854, a Firenze, un laboratorio fotografico, primo nucleo della società Fratelli Alinari. L'azienda, guidata poi da Vittorio (1859-1932), figlio di Leopoldo, si specializza nel ritratto fotografico, nelle vedute di opere d'arte e di monumenti storici, riscuotendo un duraturo successo nazionale e internazionale.

Giuseppe Amarelli, imprenditore calabrese, negli anni Venti del Novecento prende in mano l'attività produttiva del concio (fabbrica di liquirizia) ereditato dal padre, discendente di una famiglia di nobili, ricchi proprietari terrieri. Innovatore nell'adozione delle nuove tecnologie, porta l'azienda al successo in Italia e all'estero.