PIAGGIO, Erasmo
Genova, 18 aprile 1845 - Genova, 6 novembre 1932
Erede di una famiglia già impegnata da alcune generazioni nel settore dei trasporti marittimi, il giovane Piaggio è imbarcato fin da adolescente sulle navi dell’impresa paterna, dove conclude il percorso necessario per ottenere la patente di capitano marittimo a poco più di diciotto anni: affianca quindi il padre al timone della società, che viene rinominata Rocco Piaggio e Figlio. Nell’estate del 1866, ventunenne, si arruola nel Corpo volontari italiani organizzato di Giuseppe Garibaldi e partecipa alla battaglia di Bezzecca durante la terza guerra di indipendenza, guadagnandosi una decorazione al valor militare.
Già nel primo decennio postunitario, la competizione fra le principali compagnie di navigazione si era giocata, da una parte, sulla capacità di ottenere aiuti pubblici, dispensati sotto forma di convenzioni e premi di navigazione e, dall’altra, sulla necessità di reggere la concorrenza con le più grandi e moderne compagnie europee. In questo scenario si colloca, nel marzo del 1881, la fusione delle due maggiori società armatoriali italiane, la Florio e la Rubattino, concessionarie delle linee postali e commerciali sovvenzionate dallo Stato, nonché leader nazionali di buona parte del traffico libero nel Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico e in quello Indiano. Da questo accordo nasce la Navigazione generale italiana (Ngi), un colosso forte di 83 navi, per complessive 70.000 tonnellate di stazza lorda. Dopo un tentativo di rispondere all’iniziativa di Florio e Rubattino attraverso un’alleanza con l’armatore genovese Edilio Raggio, nel 1885 Piaggio è costretto a cedere le proprie navi alla Ngi. In cambio ottiene una corposa partecipazione azionaria al capitale della nuova compagnia e la direzione del compartimento di Genova. Per l’imprenditore genovese non si tratta, però, di un’uscita dal settore armatoriale, bensì di un temporaneo passaggio dal ruolo di proprietario a quello di manager. Nella Ngi Piaggio trascorre vent’anni – diventandone nel 1894 amministratore delegato – durante i quali si dedica al potenziamento delle linee per l’Asia e le Americhe, alla modernizzazione della flotta e al miglioramento della qualità dei servizi. Si tratta di un periodo favorevole per la navigazione italiana, nel corso del quale Piaggio porta la compagnia ad assorbire i suoi diretti concorrenti, consolidandone la posizione di monopolio. La lunga esperienza in seno alla Ngi è tuttavia contrassegnata anche da momenti di forte tensione che contrappongono l’imprenditore agli altri azionisti, fra i quali spicca Ignazio Florio jr., nel 1896 messo in stato d’accusa in quanto reo di aver trascinato la compagnia in spericolate operazioni finanziarie.