Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

CAMPARI, Davide

 
 

Milano, 14 novembre 1867 - San Remo (IM), 7 dicembre 1936

Il padre Gaspare, già proprietario di una confetteria a Novara – dove smerciava anche liquori e bevande di sua fabbricazione –, si era trasferito a Milano nel 1865, e qui aveva iniziato la produzione del «Bitter»; aveva inoltre aperto una bottega al Coperto de’ Figini, il lato della piazza del Duomo dove allora erano i locali di mescita e i negozi; in seguito alla costruzione della Galleria, il locale era stato riaperto all’angolo del nuovo edificio, affacciato sulla piazza. Alla morte di Gaspare Campari, nel 1882, la Campari ha un’organizzazione strettamente familiare: Davide e il fratello minore Guido, che da anni aiutano il padre nella produzione dell’affermato e richiesto amaro, subentrano nella proprietà mutando la regione sociale dell’impresa in Gaspare Campari - Fratelli Campari successori.

Spiriti in voga
Davide Campari decide di lasciare al fratello l’esercizio del negozio in Galleria e distacca il laboratorio in un locale in via Galilei: qui intraprende nel 1886 la produzione del «Cordial», un liquore da dessert che s’ispira a prodotti francesi, allora molto in voga, come il «Chartreuse» e la «Benedictine», e che ha subìto notevole successo.
Dopo due anni la Campari si presenta per la prima volta ai consumatori esteri, partecipando con i propri prodotti all’Exposición Universal de Barcelona. Campari imprime allora all’attività produttiva dell’impresa un indirizzo che rompe con la tradizione dell’industria degli spiriti in Lombardia, cresciuta nella seconda metà dell’Ottocento accanto – e in concorrenza – con quella piemontese.

 

Solo Bitter e Cordial
I primi anni della gestione di Campari, che si è formato come liquorista lavorando presso le principali aziende francese del settore, sono infatti caratterizzati da un’enorme espansione della gamma produttiva, che passa dagli originali cinque o sei spiriti sviluppati dal padre Gaspare, a oltre cinquanta specialità alcoliche. A un’attività propriamente enologica, Campari sostituisce poi progressivamente la produzione chimica industriale di bevande e liquori. La nuova gestione dell’azienda ottiene già nel 1888 il riconoscimento del marchio di fabbrica da parte del Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio, insieme al marchio del «Bitter» e del «Cordial». Nel 1904 Campari concentra quindi la produzione nel nuovo stabilimento di Sesto San Giovanni: a quella data l’imprenditore ha ormai consolidato l’identità della sua azienda, imponendole una fisionomia organizzativa moderna, progressivamente perfezionata nei due decenni successivi. In questo periodo la decisione imprenditoriale più importante di Campari è la specializzazione della produzione, che comporta la limitazione drastica del numero dei prodotti. La strategia pubblicitaria anticipa già la successiva scelta commerciale e industriale di limitare la produzione al «Bitter» e al «Cordial», che si concretizzerà a partire dal 1920. I due prodotti sono infatti i protagonisti delle réclames sui quotidiani e delle affiches murali della Campari fin dall’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento, iniziative pubblicitarie che consolidano l’immagine di marca dell’azienda ben prima del decisivo passaggio a una dimensione produttiva propriamente industriale.