Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

MARTINI, Alessandro

Luigi Rossi (Martini & Rossi spa, Fondo Martini & Rossi spa)

 
 

Milano, 19 marzo 1850 - Milano, 18 giugno 1917

Nasce a Firenze in una famiglia di umili condizioni. I genitori, spinti dalle difficoltà economiche, si trasferiscono a Torino nel 1845. 


Da garzone a imprenditore

Costretto ad abbandonare gli studi a soli 14 anni, viene assunto come garzone presso la Michel, Re, Agnelli e Baudino - Distilleria nazionale di spirito di vino all’uso di Francia - Deposito di rhum, absinthe, kirsch, cognac, Curaçao. L’azienda, fondata nel luglio del 1847 da quattro commercianti torinesi - Clemente Michel, Carlo Re, Carlo Agnelli (nonno di Giovanni, il fondatore della FIAT) ed Eligio Baudino –, gestisce un magazzino e un esercizio per la vendita al dettaglio a Torino, oltre ad uno stabilimento di produzione a San Salvatore Monferrato (Alessandria). A partire dal 1851 Martini passa ad occuparsi della parte commerciale, ottenendo anche una partecipazione agli utili, al pari di Teofilo Sola, assunto per affiancare i soci nella gestione della contabilità. 

Grazie alle sue capacità imprenditoriali l’impresa conosce una rapida espansione commerciale, sia sul mercato italiano sia su quelli di esportazione, che porta all’apertura di magazzini di spedizione a San Pier d’Arena in prossimità del porto di Genova, e a Cagliari, case di rappresentanza in Francia, a Béziers e Narbonne, e una fabbrica di birra ad Alessandria. Oltre al talento commerciale di Martini, si rivela fondamentale per l’affermazione dell’azienda l’avvio della collaborazione con Luigi Rossi, un esperto erborista e liquorista con negozio in Torino, dal grande talento creativo e dalla sicura competenza tecnica, in particolare nella preparazione dei vini aromatizzati come il vermouth, di antica tradizione piemontese e commercializzati anche dalla Distilleria nazionale. 

 
 

Manifesto pubblicitario del liquore vermouth prodotto dalla Martini & Rossi, stampato da Litografia Doyen di Torino, 1895 (Martini & Rossi spa, Fondo Martini & Rossi spa)

 
 

Con la morte di Carlo Re nel 1860, la società dev’essere ristrutturata. Il 30 giugno del 1863 viene costituita a Torino una nuova società in accomandita semplice, la Martini, Sola e C., il cui capitale di 100 000 lire è conferito in parti eguali dai tre nuovi soci responsabili Martini, Sola e Rossi e dagli accomandanti Agnelli e Baudino, che tuttavia si ritireranno dall’impresa di lì a poco. Nella nuova società Martini continua a occuparsi della parte commerciale, mentre a Sola è assegnata la direzione contabile e a Rossi la gestione del nuovo e più grande stabilimento di Pessione di Chieri, piccolo centro della provincia torinese, che entra in funzione del 1864. La localizzazione della struttura produttiva è strategica da diversi punti di vista: è prossima alle colline del Monferrato, produttrici di uve e vini, ed è servita dalla linea ferroviaria Torino-Asti-Genova, una delle poche attive all’indomani dell’Unità, che assicura un efficace collegamento con i mercati internazionali da cui provengono le materie prime fondamentali, in particolare le erbe aromatiche, e verso cui si spediscono i vini e i liquori. Il consolidamento della nuova società è assicurato dal successo commerciale di alcune specialità enologiche, innanzitutto il vino bianco Canelli spumante e il Moscato d’Asti (dal 1876 Asti Spumante), ma è soprattutto il vermouth – vino aromatizzato con zucchero, alcol ed erbe aromatiche, affermatosi nella Torino postunitaria come aperitivo d’élite – a imporsi come prodotto distintivo dell’impresa. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta la società avvia inoltre la commercializzazione dell’Elisir di China, liquore preparato con la corteccia dell’albero della china, oltre che di un Fernet e di un Bitter, prodotti che entrano in concorrenza con quelli realizzati da Branca e Campari.Con la morte di Carlo Re nel 1860, la società dev’essere ristrutturata. Il 30 giugno del 1863 viene costituita a Torino una nuova società in accomandita semplice, la Martini, Sola e C., il cui capitale di 100 000 lire è conferito in parti eguali dai tre nuovi soci responsabili Martini, Sola e Rossi e dagli accomandanti Agnelli e Baudino, che tuttavia si ritireranno dall’impresa di lì a poco. Nella nuova società Martini continua a occuparsi della parte commerciale, mentre a Sola è assegnata la direzione contabile e a Rossi la gestione del nuovo e più grande stabilimento di Pessione di Chieri, piccolo centro della provincia torinese, che entra in funzione del 1864. La localizzazione della struttura produttiva è strategica da diversi punti di vista: è prossima alle colline del Monferrato, produttrici di uve e vini, ed è servita dalla linea ferroviaria Torino-Asti-Genova, una delle poche attive all’indomani dell’Unità, che assicura un efficace collegamento con i mercati internazionali da cui provengono le materie prime fondamentali, in particolare le erbe aromatiche, e verso cui si spediscono i vini e i liquori. Il consolidamento della nuova società è assicurato dal successo commerciale di alcune specialità enologiche, innanzitutto il vino bianco Canelli spumante e il Moscato d’Asti (dal 1876 Asti Spumante), ma è soprattutto il vermouth – vino aromatizzato con zucchero, alcol ed erbe aromatiche, affermatosi nella Torino postunitaria come aperitivo d’élite – a imporsi come prodotto distintivo dell’impresa. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta la società avvia inoltre la commercializzazione dell’Elisir di China, liquore preparato con la corteccia dell’albero della china, oltre che di un Fernet e di un Bitter, prodotti che entrano in concorrenza con quelli realizzati da Branca e Campari.