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Pescara 1861 - 1896: Prima dell'industria

All’indomani dell’Unità il territorio pescarese è formato da due comuni, quello di Pescara, che insiste sull’area a Sud del fiume omonimo, e quello di Castellammare Adriatico, che si estende sull’area a Nord dell’alveo fluviale. L’economia delle due cittadine è prevalentemente basata sulla pesca, sull’agricoltura e su poche iniziative commerciali gestite da negozianti locali.
Dopo il 1860 la classe politica locale comprende che, per poter sfruttare le potenzialità economiche della cittadina di Pescara, è necessario attuare opere di modifica della fisionomia dell’abitato per sanare gli aspetti negativi legati soprattutto alla salubrità dell’aria. Il primo passo in questa direzione si compie con l’avvio dell’iter che porterà allo smantellamento del forte borbonico.
In quegli anni le scelte governative in materia di politica ferroviaria sono prevalentemente orientate alla realizzazione di una rete infrastrutturale continua

  • 16 maggio 1863

    Vittorio Emanuele II inaugura il tratto ferroviario Ancona-Pescara; nell'anno successivo la città è collegata anche con Foggia
  • 28 luglio 1883

    Nasce la Banca di Pescara, un istituto che consente alla borghesia locale di finanziare lo sviluppo economico della città
  • luglio 1888

    Con la realizzazione del tratto Tivoli-Sulmona si completa la linea ferroviaria Pescara-Roma: Pescara diventa uno snodo ferroviario di importanza nazionale
  • 1° giugno 1889

    La REH & C., un'industria asfaltifera tedesca, rileva alcune concessioni minerarie nella zona di Manoppello e Roccamorice, e installa un impianto per la produzione di asfalto
  • 1894

    Una società inglese, la Neuchatel Asphalte Company Limited (NAC), rileva le concessioni minerarie da alcune ditte locali per l'estrazione del bitume dal versante occidentale della Maiella