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Tenuta demaniale di Follonica, Follonica (Grosseto), sec. XIX -

Soggetto Produttore
  • Forma autorizzata del nome

    Tenuta demaniale di Follonica, Follonica (Grosseto), sec. XIX -
     
  • Altre denominazioni

    Tenuta demaniale di Follonica

     
  • Tipologia

    Ente

     
  • Date

    Data di attivita' sec. XIX -

  • Luoghi

    Sede Follonica (Grosseto)

  • Qualifiche

    Tipo ente stato

    Natura giuridica pubblico

  • Descrizione

    La tenuta inalienabile di Follonica appartiene all''Azienda di Stato per le foreste demaniali' ed è gestita dal 'Corpo forestale dello Stato'. Per ricostruire la storia delle singole tenute, acquisite al Demanio dello Stato in tempi diversi, occorre risalire alle vicende di ciascune di esse.
    Tenuta di Feniglia
    La Duna di Feniglia è nota, tra l'altro, per essere il luogo in cui il pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio giunse da Napoli nel 1610, sbarcando prima a Palo e poi a Porto Ercole. L'artista si rifugiò tra i malsani acquitrini e i tomboli di cespugli della Feniglia e lì trovò la morte, dopo aver contratto la malaria.
    Fino a tutto il '700, la Feniglia era ricoperta di macchia mediterranea; nel 1804, il Comune di Orbetello, a quel tempo proprietario dei terreni, vendette la Feniglia a privati che ne avviarono l'utilizzo intensivo a pascolo e la utilizzarono come fonte di legname. Lo sfruttamento del territorio portò alla deforestazione: la sparizione della vegetazione lasciò la duna scoperta e priva di ripari montuosi, dando inizio un veloce processo di erosione: sotto l'azione del libeccio, le sabbie cominciarono a muoversi verso la laguna che iniziò ad interrarsi con la formazione di specchi d'acqua e acquitrini, ovvero le condizioni favorevoli alla malaria, fatto che costrinse l'amministrazione comunale a costruire canali di sbocco per la laguna verso il mare.
    Nel 1910 si intervenne con espropri, la Feniglia divenne Demanio Forestale e si procedette al ri...