Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

Federico Motta Editore

Soggetto Produttore
  • Forma autorizzata del nome

    Federico Motta Editore
     
  • Tipologia

    Ente

     
  • Date

    Data Istituzione 1929

  • Luoghi

    Sede Milano

  • Qualifiche

    Tipo ente ente economico/impresa

  • Descrizione

    La Casa editrice Motta venne fondata nel 1929 da Federico Motta, nato a Milano nel 1896, primo figlio di una famiglia di artigiani. Nel 1910, a quattordici anni entra come apprendista alla F .lli Treves con l'intenzione di diventare zincografo, diventando in breve tempo un bravissimo maestro. Ben presto lascerà i F .lli Treves e subito dopo la Prima Guerra Mondiale, insieme ad un ex prigioniero ungherese conosciuto al fronte, fotoincisore come lui, apre la sua prima azienda, la "Fotoincisione Sociale". Il 14 gennaio 1929 poi, da solo, fonda la "Cliché Motta", in Via Paolo Sarpi dando inizio alla Casa editrice. La nuova azienda adotta subito come marchio il torcoliere, lo stesso che, con qualche ritocco, firma ancora oggi tutte le pubblicazioni, ed è anche tra le prime aziende in Italia in grado di realizzare riproduzioni a colori. Arrivano così clienti importanti ed un grafico altrettanto importante e prestigioso come Albe Steiner che progetta i primi manifesti realizzati per la Bemberg, la mitica Leica e la nascente Agfacolor. Gli anni '30 sono anche gli anni della pubblicazione di prestigiosi albi di fumetti come Dick Fulmine,Tony Falco, Zambo. E, sempre anticipando i tempi, la Motta sarà la prima a stampare figurine di calciatori e sportivi che spesso Federico Motta andava a fotografare di persona. Durante la seconda guerra mondiale anche per la "Cliché Motta" saranno tempi duri, l'attività verrà trasferita in via Branda Castiglioni dove, in locali più ampi, può ospitare la nuova tipografia con attrezzature più moderne, fra le quali troviamo una macchina per la fotoriproduzione montata su un carrello scorrevole che l'ingegnoso Federico realizza utilizzando i binari e le molle di sospensione di un tram. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]