Ministero della Cultura - MIC-Direzione generale archivi

Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

BELLISARIO, Maria Isabella (Marisa)

Primadonna dell’informatica nazionale
L’immagine della nuova Presidente costituisce una componente della strategia di rilancio: la determinazione del nuovo “boss” americano della Olivetti suscita l’interesse della stampa internazionale e nel 1981 Bellisario è la prima donna invitata come key note speaker alla National Computer Conference di Chicago.
Dopo anni di perdite, la Olivetti Corporation of America comincia a risollevarsi e già nel 1979 chiude con un utile, ma i rapporti di Bellisario con i vertici della Olivetti restano tesi, nonostante il successo decretato anche dalla stampa economica nazionale alla «primadonna dell’informatica nazionale», quale «manager più duro» d’Italia. Nel settore pubblico si presenta l’occasione per una nuova svolta nella sua carriera imprenditoriale: nel 1980 Beltrami è nominato presidente della Sip e si impegna a gestire la trasformazione della Sip in Italtel, nel quadro della riorganizzazione del settore delle telecomunicazioni. Bellisario nell’ottobre 1980 lascia la Olivetti per diventare Condirettore Generale dell’Italtel, la maggiore azienda italiana nel campo delle telecomunicazioni, che conta 29.000 dipendenti, vari stabilimenti nel Paese ed è definita dalla stampa uno «scandalo nazionale»: l’azienda pubblica, con un fatturato di 503 miliardi (in costante diminuzione dal 1975), accumula 260 miliardi di perdite, ha un immobilizzo in scorte e magazzino superiore al fatturato ed è caratterizzata da sottoutilizzazione degli impianti, bassa produttività, tecnologie superate, inefficienza organizzativa, assenteismo.
Nel quadro degli indirizzi definiti nel Rapporto sulle Partecipazioni Statali del 1980, il nuovo Consiglio d'amministrazione nomina Bellisario Amministratore delegato l’anno seguente. Viene elaborato un piano strategico di risanamento che presenta due linee operative principali: lo sviluppo con tecnologie innovative dei prodotti tradizionali dell’Italtel e l’ingresso graduale in settori nuovi, ma sempre legati alla telefonia e alla sua evoluzione, convertendo la produzione da elettromeccanica a elettronica. Nel massiccio piano di riduzione dell’occupazione, Bellisario avvia la nuova esperienza delle trattative con i rappresentanti sindacali, una vicenda che rende il caso Italtel peculiare nel panorama delle ristrutturazioni degli anni Ottanta, per il clima di collaborazione fra dirigenza e lavoratori. La strategia di accordi con imprese estere costituisce l’altro aspetto del rilancio aziendale. I risultati del risanamento dell’Italtel – sia economici sia di immagine – sono unanimemente riconosciuti come straordinari, mentre Bellisario, manager pubblico donna, diventa il simbolo di una nuova generazione manageriale, che la stampa economica considera protagonista del «risveglio della nuova Italia industriale».

 

Pari opportunità
Da parte di Bellisario vi è una costante attenzione alla posizione delle donne nel mondo del lavoro: nel 1984 è chiamata a fare parte della prima Commissione per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna, creata per adeguare il Paese alle normative comunitarie europee.
Nel 1987 viene riconfermata Amministratore delegato dell’Italtel per altri tre anni. Il risanamento dell’impresa si confronta allora con la prospettiva di costruzione di un mercato europeo delle telecomunicazioni, basato su accordi tra grandi imprese del settore; allo stesso tempo, Italtel rafforza i rapporti con imprese americane (nel 1987: l’accordo di cooperazione tecnologica e di marketing con Apple e l’accordo con Bell Atlantic).
Il nome di Bellisario è al centro, nella seconda metà del 1987, della vicenda della Telit, il progetto di creazione di un “polo nazionale” delle telecomunicazioni ad opera di Iri e Fiat per unificare le attività manifatturiere di Italtel e Telettra.
La questione del controllo e della gestione della nuova società si arena sulla nomina dei vertici: la proposta di Bellisario come Amministratore delegato avanzata dal Presidente dell’Iri, Romano Prodi, e dal Ministro delle Partecipazioni Statali, Luigi Granelli, incontra il netto rifiuto della Fiat, che nel novembre 1987 si ritira dall’accordo.
Una volta fallito il progetto Telit, l’imprenditrice si occupa dei nuovi investimenti della Italtel nel Mezzogiorno, anche nella prospettiva di un rilancio strategico delle Partecipazioni Statali al Sud.
Marisa Bellisario muore prematuramente a Torino nell’agosto 1988.

Risorse archivistiche e bibliografiche
M. Bellisario, Donna e top manager. La mia storia, Milano, Rizzoli, 1987; B. Curli, Tecnologie avanzate e nuovi “stili” manageriali. Marisa Bellisario dalla Olivetti alla Italtel, in Annali di Storia dell’Impresa, 2007,18.