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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

BORLETTI, Senatore

Senatore Borletti.

 
 

Milano, 20 novembre 1880 - Milano, 17 dicembre 1939

Il padre Romualdo, già proprietario di un’azienda operante nel commercio di filati, la Casa di commissione e rappresentanza di case estere e nazionali, divenuta nel 1886 società Borletti e Pezzi, aveva costituito nel 1902 la società Borletti Pezzi e Corbetta, prima fabbrica italiana per la costruzione di orologi con sistema americano.
Nel 1898 Senatore Borletti, terzo di undici figli, si diploma come ragioniere presso la sezione commerciale del Regio istituto tecnico “Carlo Cattaneo” di Milano, e successivamente completa gli studi commerciali in Germania e in Belgio. Rientrato in Italia, Borletti inizia la propria attività nelle aziende paterne occupandosi soprattutto dei rapporti con l’estero, grazie anche alla buona conoscenza delle lingue.
L’improvvisa scomparsa del padre lo costringe ad assumere, a soli 21 anni, insieme al fratello Romualdo, la responsabilità di gestire per conto della famiglia le due società. Fra i due rami di attività, Borletti opta decisamente per quello commerciale, lasciando la conduzione dell’impresa meccanica al fratello.

 

Ammodernare e concentrare
Nell’arco di pochi anni Borletti diventa il protagonista di numerose nuove iniziative imprenditoriali, impegnandosi in particolare nel settore del commercio dei filati di lino e canapa, nell’ambito del quale dà vita a progetti industriali che si segnalano per l’attenzione dimostrata alle esigenze di ammodernamento tecnologico e di ampliamento delle dimensioni di scala, da lui giudicati essenziali per garantire la competitività dell’industria italiana nello scenario internazionale. Nel 1906 è fra i promotori della Filatura lombarda di lino e canape, dotata di un avanzato stabilimento a Pontevico (BS). Nel 1911 entra nel consiglio di amministrazione delle Filature e tessiture riunite in occasione della trasformazione dell’azienda in società anonima, diventando poi presidente nel 1914. Nel 1918 la Filatura lombarda di lino e canape viene acquisita dalla Filature e tessiture riunite, che trasforma la propria ragione sociale in Manifatture italiane riunite del lino e della canapa, con sede a Milano e un capitale di 12 milioni di lire. Il nuovo complesso rappresenta un passo in avanti nella direzione di un assetto più stabile dell’industria lino–canapiera italiana, caratterizzata ancora negli anni Venti dalla presenza di numerose aziende di piccole dimensioni, oltre che dalla permanenza di estese aree in cui è diffusa la tessitura a domicilio. La politica di concentrazione del settore perseguita da Borletti trova il suo coronamento nel 1920 con la fusione per incorporazione delle Manifatture italiane riunite nell’altra grande azienda del settore, il Linificio e canapificio nazionale, che nel 1923 arriva a vantare 23 stabilimenti distribuiti sull’intero territorio italiano e rappresenta oltre tre quarti della produzione nazionale di filato. In seguito alla fusione Borletti diventa il maggiore azionista del Linificio e canapificio nazionale, posizione che viene sancita dall’assunzione della carica di presidente del nuovo complesso industriale.