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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

ABEGG, August

August Abegg, Torino, anni Venti (immagine tratta da "Rivista Torino", 1928, 1, p. 322; Città di Torino, Archivio storico comunale).

 
 

Zurigo (Svizzera), 31 dicembre 1861 - Torino, 2 novembre 1924

Figlio di Charles Abegg, banchiere e imprenditore tessile svizzero, Consigliere d’amministrazione della Banca commerciale italiana (e in seguito Vicepresidente dell’istituto). Compie gli studi prima a Zurigo e poi a Ginevra, dove frequenta le scuole di commercio e a 18 anni si trasferisce in Italia.
Nel 1880 fonda a Borgone di Susa, in provincia di Torino, insieme con il connazionale Emilio Wild, un tecnico esperto in filatura, il cotonificio Wild e Abegg, che si specializza nella produzione di filati nei numeri medi. Nel 1886 i due soci impiantano un nuovo stabilimento a Bussoleno per la produzione di filati più fini.
Nel 1893 avviano poi l’attività in una nuova fabbrica, nei pressi di Torino, che, dotata di macchinari moderni, produce filati finissimi, in grado di far concorrenza ai prodotti dell’industria cotoniera inglese. Alla fine del secolo negli stabilimenti del cotonificio Wild e Abegg sono impiegati circa 1.700 operai. Nel 1906, con un capitale di 10.000.000 di lire e una manodopera di 2.112 addetti, i due soci danno vita alla società anonima Cotonificio Valle Susa. Presto Wild se ne distacca e viene sostituito nella società dal fratello di August Abegg, Carl.
La vicenda imprenditoriale di Abegg richiama l’importanza del flusso migratorio di imprenditori stranieri che giungono in Italia nel secondo Ottocento e contribuiscono, per i loro legami con gli ambienti economici di origine e la capacità di creare nuove relazioni nelle regioni di insediamento, ad agevolare l’afflusso di capitali privati e di banche tedesche e svizzere, e a realizzare la prima fase del processo di concentrazione finanziaria e di aggiornamento tecnico degli impianti negli anni del decollo industriale italiano.

 

Imprenditori stranieri in Italia
Al finanziamento dell’impresa, infatti, provvedono istituti di credito di primaria rilevanza, come la Banca commerciale italiana e il Crédit suisse. Abegg si presenta inoltre come esponente della nuova leva imprenditoriale torinese che alla fine dell’Ottocento ha impresso un forte dinamismo all’economia regionale: è consigliere dell’Associazione cotoniera fin dalla costituzione nel 1883, mentre nel 1906 contribuisce alla fondazione della Lega industriale di Torino, prima organizzazione sindacale degli imprenditori italiani, e nucleo della futura Confindustria.
Il Cotonificio Valle Susa diventa uno dei gruppi di maggiore rilievo dell’industria tessile italiana all’inizio del secolo e svolge un ruolo determinante nel trasformare la valle piemontese in un’area ad alta intensità di industrializzazione, legandone l’evoluzione proprio allo sviluppo dell’impresa guidata da Abegg. Dopo l’impianto degli stabilimenti a Sant’Antonino, Pianezza, Borgone e Bussoleno, Abegg spinge l’espansione della società anche nel Canavese, con gli impianti di Mathi, Rivarolo, San Giorgio e Strambino, mentre a Rivoli decide la localizzazione della tintoria, della tessitura, del finissaggio e di una centrale termica. In seguito alla crisi di sovrapproduzione del 1908-1913, la società Cotonificio Valle Susa si orienta all’esportazione, indirizzandosi soprattutto verso il bacino del Mediterraneo e l’Est europeo.
Nel 1920 Abegg espande i suoi interessi di imprendiore cotoniero al Pinerolese, entrando nella proprietà della filatura per la produzione di titoli fini Jenny e Ganzoni di Perosa Argentina, e creando complessi fortemente specializzati a Collegno, Lanzo, Pessinetto e Pianezza.