Tipografia editrice G. Barbèra, Firenze, 1860 - 1960
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Forma autorizzata del nome
Tipografia editrice G. Barbèra, Firenze, 1860 - 1960 -
Altre denominazioni
Casa editrice G. Barbèra
Tipografia editrice G. Barbèra
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Tipologia
Ente
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Date
Data di attivita' 1854 - 1959 ott 16
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Luoghi
Sede Via Faenza 56, Firenze
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Qualifiche
Tipo ente ente economico/impresa
Natura giuridica privato
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Descrizione
Il torinese Gaspero Barbèra giunse a Firenze intorno al 1840 al seguito dell'editore milanese Paolo Fumagalli; qui iniziò una collaborazione con Felice Le Monnier nella cui libreria rimase per quattordici anni. Nel 1854, aiutato finanziariamente dal marchese Filippo Antonio Gualterio, si associò con Celestino Bianchi e con altri quattordici azionisti proprietari di una tipografia deficitaria per fondare la nuova società "Barbèra, Bianchi e Comp.". La sede fu trasferita da piazza Santa Croce in un locale di via Faenza che prima era un deposito di grano. Nel 1860 Celestino Bianchi entrò nella vita politica, sciolse la società e il B. continuò a gestire da solo la tipografia editrice, diventandone unico proprietario. Fu imprenditore moderno e attento a cogliere i segni di una situazione politica che stava profondamente cambiando e svolse a Firenze, in un ambiente moderato e per tutto il decennio preunitario fino al trasferimento della capitale a Roma, un'importante funzione di aggregazione culturale. Di tendenza liberale, la Tipografia B. diffuse tra il 1858 e il 1860 molte pubblicazioni di carattere politico. Nel 1858, per querela dell'arcivescovo Giovacchino Lamberti, B. subì un processo dopo la pubblicazione della "Storia del Concilio di Trento" del Sarpi e con la sua assoluzione B. si riaffermò come editore di fiducia dei liberali moderati. Nello stesso anno, dopo l'alleanza franco-piemontese che faceva prevedere una nuova guerra all'Austria, la Tipografia B. diffuse l...
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