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Servizio Archivistico Nazionale

Archivi d'impresa

Torino-Ivrea 1918 - 1945: Anni difficili

Dopo la crescita dimensionale delle imprese sollecitate a rispondere all’impegno bellico, la scena industriale torinese si presenta nel dopoguerra con un carico di tensioni e, insieme, opportunità nuove: il tessuto sociale è messo alla prova dalla presenza della grande impresa, che richiama in fabbrica una manodopera industriale numerosa, provata dalle difficoltà della guerra e pronta a interpretare un ruolo da protagonista nel confronto con gli imprenditori sul terreno delle relazioni industriali, proprio nella fase in cui è necessario operare la riconversione degli impianti alle produzioni di pace.
Mentre prosegue la costruzione del Lingotto, a Torino ha larga diffusione in diversi settori – da quello automobilistico e meccanico a quello chimico, al metallurgico – il movimento antagonistico che trova in Antonio Gramsci e nella rivista «Ordine nuovo» il riferimento organizzativo e l’indirizzo politico: dall’esperienza dei Consigli operai continua

  • 1° settembre 1919

    Alla Fiat è eletto il primo Consiglio di fabbrica: il movimento dei consigli di fabbrica, ispirato dal gruppo torinese della rivista «Ordine nuovo» diretta da Antonio Gramsci sarà protagonista delle lotte operaie del "biennio rosso" (1919-1920), culminate con l'occupazione fabbriche (settembre 1920)
  • 23 maggio 1923

    Inaugurazione ufficiale dello stabilimento Fiat del Lingotto: il nuovo impianto, la cui costruzione era iniziata nel 1916, è il più moderno in Europa; solo nel 1925 sarà avviata la meccanizzazione delle linee di produzione
  • 20 gennaio 1931

    L'imprenditore e finanziere Riccardo Gualino (1879-1964), creatore della Snia Viscosa (la maggiore impresa italiana nello scenario internazionale), già Vicepresidente della Fiat, animatore della vita artistica e culturale della città, è arrestato con l'accusa di bancarotta fraudolenta ed esportazione di capitali. Un tribunale speciale lo condanna a scontare cinque anni di confino a Lipari
  • 1932

    A Ivrea la Olivetti produce la prima macchina per scrivere portatile, la MP1. L'impresa assume la forma giuridica di società anonima. A fine anno Adriano Olivetti (1901-1960), figlio del fondatore, è nominato Direttore Generale: la sua opera innovativa nel campo dell'organizzazione scientifica del lavoro e della presenza sociale dell'impresa nel territorio rappresenta in questi anni la frontiera più avanzata dell'attività imprenditoriale nel panorama nazionale
  • 15 novembre 1933

    Il giovane Giulio Einaudi, figlio dell'economista e futuro Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, costituisce la casa editrice che porta il suo nome: nel 1935 è arrestato e inviato al confino; la casa editrice viene chiusa. Nell'Italia del Secondo dopoguerra sarà una delle imprese editoriali di maggior successo, centro di dibattito intellettuale e sviluppo culturale per tutto il Paese, con collaboratori come Italo Calvino, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Massimo Mila
  • giugno 1936

    La Fiat presenta la 500, che il pubblico ribattezza Topolino. La guerra d'Etiopia rappresenta una nuova, grande occasione per sviluppare la produzione con le forniture all'esercito, all'aviazione, alla marina; con i profitti Agnelli, ancora una volta, progetta grandi investimenti destinati all'edificazione di un moderno stabilimento (Mirafiori)
  • 1937

    Muore Vincenzo Lancia: con la scomparsa del fondatore inizia una stagione di incertezza per l'impresa (già trasformata in società anonima nel 1930), colpita dalle difficoltà del periodo bellico e del dopoguerra. Nonostante il successo di alcuni modelli e le vittorie agonistiche, la mancanza di una leadership autorevole porta alla cessione dell'azienda da parte degli eredi Lancia alla famiglia Pesenti, imprenditori del cemento, alla metà degli anni Cinquanta
  • 15 maggio 1939

    Viene inaugurato lo stabilimento Fiat di Mirafiori alla presenza del Senatore Agnelli e di Mussolini, fra scarsi entusiasmi da parte dei 50.000 lavoratori presenti alla cerimonia. La produzione sarà in realtà avviata solo nel 1947 e, dopo l'ampliamento e l'aggiornamento tecnologico nella seconda metà del decennio Cinquanta, lo stabilimento sarà protagonista della produzione automobilistica nazionale con la motorizzazione di massa negli anni del "boom"
  • novembre-dicembre 1942

    Bombardamenti alleati sulla città distruggono diversi impianti industriali, fra cui anche quelli Fiat e Lancia
  • marzo 1943 - aprile 1945

    Lavoratori e lavoratrici manifestano contro la guerra nazifascista e bloccano l'attività in decine di fabbriche della città: l'ondata di scioperi si diffonde nel nord del Paese; gli operai torinesi difendono le fabbriche dalle rappresaglie naziste e repubblichine e scioperano per impedire il trasferimento dei macchinari in Germania